Settembre,
Tempo di back to school!

La lallazione: curiosità e suggerimenti su come supportare il tuo bimbo in questo importante momento di sviluppo

La lallazione è una fase fondamentale dello sviluppo linguistico del bambino. 

In questo articolo, analizziamo le diverse tappe della lallazione, dai gorgoglii ai vocalizzi, fino alle prime parole. Forniamo anche consigli per stimolare la lallazione e il linguaggio del bambino.

“MA-MA-MA-MA! “

“Hai sentito? Ha detto mamma!”

Quando i bambini e le bambine iniziano a lallare, cioè ripetono tante volte la stessa sillaba, spesso si pensa che stiano già parlando.
La lallazione è sicuramente un’espressione vocale molto importante. Se essa avviene tra i 6 e i 12 mesi ed è frequente, ricca e variata è correlata con un buon sviluppo linguistico (come quasi tutto ciò che riguarda il mondo dei bambini, ricordiamoci sempre che le tappe non sono rigide).

 

Tappe della lallazione

Prima della lallazione:

  • Gorgoglii (cooing): suoni simili al tubare, emessi dal primo mese di vita.
  • Produzioni vocali articolate con il velo palatino: ad esempio”ngu”, sono stimolate dal fatto che spesso i neonati si trovano in posizione sdraiata. Sono versetti molto leggeri e di bassa intensità. Emessi tra 1 e 2 mesi.
  • Vocalizzi: vocali articolate in modo prolungato e con intensità diversa, come se il bimbo sperimentasse la propria voce. Emessi tra 2 e 4 mesi
  • Lallazione marginale: si tratta di abbozzi di movimenti di labbra e lingua, simili a consonanti .Emessi intorni ai 4 mesi

Lallazione:

  • Lallazione canonica: ripetizione di una stessa sillaba (es. PAPAPAPA), compare intorno ai 6 mesi.
  • Lallazione variata: combinazione di diverse sillabe (es. PAPABABATETE), compare intorno ai 9-10 mesi.

Prime parole:

  • Emergono intorno ai 12 mesi.
  • Spesso rispecchiano le sillabe pronunciate durante la lallazione variata (es. mamma, papà, nonna).

 

Potrebbe succedere che nel passaggio tra una fase e l’altra ci sia una fase silente oppure, al contrario, che le fasi si sovrappongono.

In tutte queste fasi, viene spontaneo dare una risposta, che può essere intervenire in caso di pianto, vocalizzare a nostra volta durante le vocalizzazioni, dire “bravo, hai detto papà” quando il bambino lalla PAPAPA anche se non ha in mente il significato della parola a cui somiglia. Tutto questo dare significati è naturale e anche importante, perché è proprio in questo modo che il bambino attribuirà un senso a ciò che sente e che poi dirà lui stesso.

Nei bambini figli di genitori sordi che comunicano tramite la lingua dei segni si osserva una lallazione con le mani come, per esempio, movimenti di apertura e chiusura del pugno, che avviene proprio tra 6 e 12 mesi.

 

Stimolare la lallazione: come?

Se non dovesse avvenire spontaneamente o la lallazione è poco frequente, è utile stimolarla, consapevoli che non tutto dipende da noi.

Stimolare la lallazione:

Rispettare i turni di conversazione proprio come si fa tra adulti
● Usare un ritmo né troppo lento né troppo rapido.
● Comunicare faccia a faccia.
● Ripetere ciò che dice il bambino.
● Dare un significato alle sue vocalizzazioni.
● Coinvolgere il bambini in attività di comunicazione durante i momenti della giornata, come ad esempio il cambio pannolino, senza strutturare
un momento dedicato
● Giocare con il bambino: estrarre oggetti da un contenitore, ripetendo per ognuno una sillaba più volte, ad esempio, PA-PA-PA.
 

Conclusione

La lallazione è un processo naturale e spontaneo che aiuta il bambino a sviluppare le sue capacità linguistiche. 

È importante stimolare la lallazione del bambino attraverso il gioco e la comunicazione interattiva. L’importante è divertirsi insieme e farsi trasportare nella scoperta che i bimbi fanno della propria

 

Dott.ssa Lucia Pecoraro
Logopedista
lucia-pecoraro@libero.it

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